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Areputzu – Asfodelo
di Mario Cubeddu
prefazione di Azzurra D’Agostino
“La fiamma di Cubeddu parla sardo. E lo parla in un modo assai diverso dalla poesia solitamente scritta in questa lingua: in qualche maniera assume su di sé la rivoluzione che i poeti dialettali del Novecento hanno compiuto nella poesia italiana. Un rifondare la tradizione uscendo da ogni strettoia manieristica e al contempo un restituire dignità alle cose chiamate col proprio nome. Un percorso che alcuni poeti sardi stanno portando avanti e che questo lavoro può contribuire a sviluppare in modo originale. Nonostante il desiderio di rafforzare le proprie origini, le proprie “radici”, anche a livello istituzionale, non sempre l’esito di questi sforzi porta a qualcosa di davvero vivificante.” (dalla Prefazione di Azzurra D’Agostino)
collana di poesia Nereidi
In lingua sarda con testo italiano a fronte.
ISBN 978-88-97374-53-4
pp. 110 – euro 10
(anno di pubblicazione: 2021)
Mario Cubeddu è nato a Seneghe, in provincia di Oristano, nel 1947. È cresciuto in una famiglia e in un mondo contadini in cui i mezzi di locomozione erano cavalli ed asini e l’energia per il trasporto e l’aratura dei campi era fornita dal giogo dei buoi. Ha studiato Lettere Antiche all’Università di Cagliari e ha insegnato materie letterarie negli Istituti Superiori. Si è occupato di storia del mondo agrario e di storia sociale della Sardegna nel XX° secolo, pubblicando alcuni saggi sull’argomento. È tra i promotori del festival di poesia “Cabudanne de sos poetas” di Seneghe, inaugurato nel 2005. Suoi componimenti poetici sono stati premiati al Premio “Giuseppe Malattia della Vallata” di Barcis e al Premio “Giulio Angioni” di Guasila. Alcune sue poesie sono state tradotte in francese da Franc Ducros e pubblicate da Revue Europe, e altri testi tradotti in occitano da Bruno Peyras sono apparsi sulla rivista OC. Areputzu è il suo primo libro di poesie.
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