Fabrizio Bajec (1975), italo-francese, vive a Parigi e scrive nelle due lingue. È autore delle seguenti raccolte di versi: Corpo nemico (in Ottavo quaderno di poesia italiana contemporanea, Marcos y Marcos 2004), Gli ultimi (Transeuropa 2009), Entrare nel vuoto (Con-fine 2011), La cura (Fermenti 2015), La collaborazione (Marcos y Marcos 2018), Sogni e risvegli (Amos/A27 2021). Alcune, in doppia versione, sono state pubblicate in Belgio, Svizzera e Francia. Le sue poesie sono presenti in diverse antologie e riviste, e tradotte in spagnolo, portoghese e svedese. Ha inoltre tradotto in italiano i versi del poeta belga William Cliff: Il pane quotidiano e altre poesie (Edizioni Torino poesia 2007), Poesie scelte (Fermenti-Fondazione Piazzolla 2015, Premio Città di Trento Oltre le mura 2018), Materia chiusa (Elliot 2020). Il suo primo romanzo, Transizione, è uscito nel maggio del 2020 per i tipi di Unicopli. Ha iniziato la pratica della meditazione nel 2008, frequentando varie scuole e tradizioni buddiste (zen vietnamita, buddismo theravada, zen giapponese). È stato ordinato monaco zen sôto nel 2022 e ha ricevuto la trasmissione del dharma (shiho) dal maestro Bernard Senryû Deverrière nel maggio 2023. Due libri sullo zen sono apparsi in Francia nel 2024: Le Moine et l’enfant (éditions Synchronique) e Le point zéro (L’originel-Accarias).