Stelio Mattioni (Trieste, 1921-1997), dirigente d’azienda, esordisce nel 1956 con il volumetto di versi “La città perduta” (Schwarz). Dopo l’incontro con Bobi Bazlen pubblica la raccolta di racconti “Il sosia” (Einaudi, 1962) e i romanzi: “Il re ne comanda una” (Adelphi, 1968, riedito da Cliquot nel 2019), “Palla avvelenata” (Adelphi, 1971), “Vita col mare” (Adelphi, 1973), “La stanza dei rifiuti” (Adelphi, 1976), “Il richiamo di Alma” (Adelphi, 1980, riedito da Cliquot nel 2020), “Piccole confessioni infedeli” (Studio Tesi, 1981). Scrive quindi una “Storia di Umberto Saba” (Camunia, 1989, riedita da Vydia nel 2021) e i romanzi: “Dove” (1984), “Il corpo” (1985), “Sisina e il Lupo” (1993), “Il mondo di Celso” (1994), tutti editi da Spirali. Postumi sono usciti: “Tululù” (Adelphi, 2002), “Memorie di un fumatore” (MGS Press, 2009), “Dolodi” (Zandonai, 2010), “Interni con figure” (EUT, 2011) e per Vydia editore “Di sé con gli altri” (2018) e “La battaglia di Templenizza” (2020).